
Il modello “Ginoux–Meucci–Chua”: nuove prospettive per la dinamica non lineare nei circuiti memristivi
Agosto 11, 2025Con l’arrivo dell’estate, l’Almanacco della Scienza del CNR ha dedicato un articolo speciale al tema “Scienza in gioco”: un viaggio attraverso giochi scientifici pensati per rendere l’apprendimento divertente e accessibile anche fuori dalle aule accademiche.
Tra i giochi presentati emerge “Quanto”, un originale gioco di carte ispirato ai principi della meccanica quantistica ideato all’Istituto Nazionale di Ottica (INO) del CNR. Chiara Menotti, con il gioco “Quanto”, rappresenta un esempio virtuoso di come la ricerca scientifica – in particolare nell’ambito quantistico – possa entrare nella quotidianità attraverso strumenti ludici, intuitivi e inclusivi.
Tra i protagonisti del numero speciale dell’Almanacco della Scienza dedicato ai giochi scientifici, ci sono Chiara Menotti e Alessio Recati, ricercatori dell’Istituto Nazionale di Ottica del CNR che spiegano le potenzialità di “Quanto” come strumento ludico per «assorbire concetti di meccanica quantistica in maniera intuitiva e divertente». Il loro contributo all’Almanacco del CNR arricchisce il panorama della divulgazione scientifica rendendolo accessibile anche a chi si avvicina per la prima volta a temi complessi.
L’idea alla base del progetto è semplice e potente: trasformare concetti complessi come sovrapposizione degli stati, collasso della funzione d’onda ed entità probabilistica in un’esperienza ludica accessibile, che stimoli la curiosità e favorisca la comprensione intuitiva di una delle teorie più affascinanti e misteriose della fisica.
“Quanto” è un serious game sviluppato all’interno del progetto “Change the Game”, pensato per avvicinare i giocatori ai concetti base della meccanica quantistica. Il gioco simula operazioni quantistiche su due qubit, integrando anche azioni speciali come la misura, il rumore e la correzione degli errori. I partecipanti possono apprendere in modo graduale e intuitivo nozioni fondamentali della fisica quantistica e cimentarsi nella risoluzione di semplici circuiti quantistici.
Ma l’obiettivo non è solo didattico. Come spiega Menotti, l’idea è anche quella di abbattere le barriere cognitive che spesso rendono la fisica un sapere percepito come ostico o inaccessibile: «Volevamo uno strumento che permettesse anche ai più giovani di scoprire che la meccanica quantistica può essere capita e affrontata, senza timori».
Grazie al suo approccio innovativo, “Quanto” diventa così non solo un gioco, ma anche un ponte tra ricerca e società, capace di avvicinare nuovi pubblici a una delle frontiere più affascinanti della scienza contemporanea.