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Dicembre 16, 2024La FLASH therapy potrebbe rappresentare una svolta per i pazienti oncologici, consentendo dosi più elevate di radiazioni senza aumentare i rischi per i tessuti sani.
Grazie a un’erogazione ultrarapida delle radiazioni in frazioni di secondo, questa tecnica consente di somministrare dosi più elevate, preservando al contempo i tessuti sani e riducendo la tossicità.
Leonida Antonio Gizzi, Direttore di Ricerca del CNR-INO e responsabile scientifico del progetto THE (Spoke 1: Advanced Radiotherapies and Diagnostics in Oncology), coordina un team impegnato nello sviluppo di impianti sperimentali basati su questa tecnologia. Il progetto coinvolge partner di eccellenza come l’Università di Firenze, l’Università di Pisa e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e punta a rendere questa tecnica disponibile per trattare tumori radioresistenti, migliorare la sicurezza delle terapie e ridurre i tempi di trattamento.
In un’intervista con Felicia Pelagalli (PhD e Direttrice di Culture), Gizzi, ha condiviso gli sviluppi di questa ricerca ancora in fase di sperimentazione, una tecnica innovativa che si propone di ridurre significativamente la tossicità sui tessuti sani, un innovativo approccio che apre le porte a nuove opportunità per trattare tumori radioresistenti, per aumentare ulteriormente la sicurezza della radioterapia e per ridurre drasticamente i tempi di trattamento.
Per approfondire questo tema, leggi l’articolo completo su Wired Italia: La radioterapia Flash è sempre più coinvolta nel futuro della lotta contro il cancro.